FORTEZZA DI BARDI (Provincia di Parma)
Siamo oggi a presentare la relazione finale su una nuova indagine del Gruppo Ghost Finder che, su invito dell’ Agenzia Investigazioni Paranormale e Occulto e con la partecipazione ed il grande supporto anche del fondatore del gruppo Paranormal Inquiries, ha potuto portare a termine un’interessante indagine presso la fortezza parmense.
Cogliamo l’occasione per un ringraziamento generale da tutto il nostro team per i permessi di accesso e permanenza, concessi dai responsabili della struttura e per il supporto logistico ed organizzativo che ci ha permesso di raccogliere durante la nostra permanenza, materiali di interesse per le successive analisi e vivere pienamente un’esperienza in questa Fortezza storica.
PERCHE’ UN’INDAGINE AL FORTEZZA DI BARDI
Pur prediligendo le indagini in casa privata (le cui risultanze difficilmente inseriamo nelle nostre pagine per motivi di privacy), ci scontriamo spesso con un nostro forte interesse per le grandi location storiche che ci spinge ad avvicinarci a castelli e ville con alle spalle una ragguardevole presenza storica e che hanno visto il manifestarsi nel tempo di fenomeni riconducibili al mondo del paranormale.
Tra le tante strutture di cui è ricco il nostro Bel Paese, non potevamo non tenere conto della famosa Fortezza di Bardi appartenente ai Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
Riportiamo a seguire una presentazione del Castello di Bardi ed un riassunto dei fenomeni paranormali che hanno nel tempo interessato la location e che certamente può venire in aiuto per una maggiore comprensione dei fenomeni occorsi durante la nostra presenza investigativa.
Tratto da Wikipedia :
Il castello di Bardi, detto anche castello Landi, è un’imponente fortificazione che sorge su uno “scoglio” di diaspro rosso nell’omonimo paese in provincia di Parma.
Posto al centro della valle del Ceno, l’edificio sovrasta il punto in cui il torrente Noveglia confluisce proprio nel Ceno. Anche se oggi la posizione geografica del paesino sembra defilata e fuori dalle rotte commerciali e turistiche, nel medioevo, quando differenti erano i percorsi e le necessità di controllo del territorio, si trattava di un’importante tappa sul percorso della via degli Abati. Inoltre, non lontano transitavano i pellegrini della via Francigena.
Particolare delle mura del castello.
Storia
Il nome “Bardi” deriva da Longobardi. L’esistenza di una fortezza che viene costruita agli inizi del IX secolo e completato agli inizi del X secolo. Risale al regno di Berengario del Friuli. Nell’898 l’edificio venne venduto al vescovo di Piacenza Everardo, che ne fece un sicuro rifugio in caso di aggressione da parte degli Ungari, che in quei tempi razziavano la pianura Padana.
Fino al XII secolo il castello fu governato da una consorteria di nobili locali, conosciuti come conti di Bardi, finché, nel 1257, fu acquistato, con il vicino castello di Compiano, dal ghibellino Ubertino Landi di Piacenza, che ne fece la capitale dei domini della sua famiglia. Ai piedi delle sue possenti mura si svolsero molte battaglie contro i guelfi, sconfitti tra l’altro nel 1313. Nel corso del XV secolo i Landi modificarono la rocca, adeguandola alle nuove esigenze difensive e conferendole l’aspetto attuale.
Nel 1551 Carlo V d’Asburgo conferì ai Landi il rango di marchese e concesse loro il privilegio di battere moneta. Sul finire del XVI secolo, per volere di Federico Landi, il castello diventò una residenza principesca dotata di pinacoteca, archivio di famiglia, biblioteca ed esposizione di armi. Nel 1682, con l’estinzione dei Landi, cominciò la decadenza del castello: il feudo passò ai loro storici rivali, i Farnese, e successivamente ai Borbone Parma. La struttura, nel corso del XIX secolo, continuò a decadere e fu adibita a prigione militare, sede della pretura e del comune. Il recupero cominciò dopo gli anni sessanta.
Struttura
La rocca è un complesso fortemente articolato, interamente edificato in pietra, cresciuto nel tempo intorno alla mole del mastio. È completamente circondato dalle mura scarpate, dotate di cammino di ronda interamente percorribile, la cui forma irregolare segue la conformazione dello sperone roccioso.
L’interno comprende vari edifici, posti su diversi livelli: la residenza, gli alloggi delle milizie, la cappella, la sala della tortura; tutti collegati tra di loro e con la corte interna e la piazza d’armi da tortuose e strette scale che, come espediente difensivo, girano tutte verso destra. Una sola torre rotonda sporge da uno spigolo del palazzo.
Il presunto fantasma
La prima foto del fantasma del castello di Bardi (la forma chiara sopra la testa del giornalista Daniele Kalousi).
Dove c’è un castello, prima o poi compare anche il relativo fantasma. Quello di Bardi ha la particolarità di essere stato addirittura “fotografato”. La vicenda inizia nel 1995 con una serie di segnalazioni alla redazione del giornale di Parma Lettere e contrasti e con due giornalisti, Gianni Santi e Daniele Kalousi, che se ne interessano, pernottano all’interno della fortezza e fotografano una forma instabile e lattiginosa che si materializza alle spalle di uno dei due. La storia fa clamore, va in onda sulle principali emittenti televisive italiane e un appassionato di esoterismo, Daniele Gullà, fotografa a sua volta, ma con un sistema termico, la sagoma di un cavaliere inginocchiato. Scoppiano le inevitabili polemiche sull’attendibilità delle foto con le varie accuse di spot pubblicitario da un lato e di pregiudizio e chiusura mentale dall’altro.[1]
Dopo una breve stagione di notorietà mediatica, la storia del fantasma di Bardi è poi proseguita con nuovi studi e indagini ma, come spesso accade, senza giungere a conclusioni definitive e lasciando ciascuno dei protagonisti ben saldo nelle proprie convinzioni.
IL GRUPPO DI RICERCA GHOST FINDER E LA SUA PRESENZA A BARDI
INDAGINE AL CASTELLO:
Dopo i necessari accordi con i gestori della struttura, abbiamo potuto valutare ed organizzare quella che sarebbe diventata certamente un’indagine considerabile come di forte impatto emotivo e dai molti risvolti riportabili nella categoria delle “anomalie” difficilmente spiegabili in modo razionale.
LA STRUMENTAZIONE IN USO :
Come sempre e soprattutto in strutture di tale rilevanza, abbiamo sfruttato appieno tutta la strumentazione in nostro possesso che prevede tra l’altro:
· Rilevatori di variazioni di campi magnetici K2
· Rilevatori di variazioni di campi magnetici digitali
· Rilevatori di variazioni di campi magnetici TRIEFIELD
· Rilevatori termici di varia natura tra cui anche 2 termocamere
· Rilevatori di movimento
· Sistema di videosorveglianza
· Telecamere standard
· Telecamere con night vision
· Telecamere Full Spectrum
· Registratori sonori semiprofessionali
· Registratori sonori professionali
· Spettrometro sonoro con visione in realtime
· Geofono
UN PRIMO SOPRALLUOGO:
Lo storico paranormale che circonda questo Castello è di indiscusso interesse ed ha certamente portato la nostra attenzione alla ricerca di ulteriori evidenze scientifiche o per meglio dire pseudo scientifiche, che ci permettessero di fare luce su accadimenti occorsi nel tempo all’interno delle sue mura e che hanno interessato nel tempo custodi, visitatori comuni, sensitivi ma anche semplicemente persone maggiormente sensibili ed altri gruppi di ricerca paranormale che hanno a loro volta portato a termine indagini in questa in questa struttura.
La nostra attenzione durante il primo sopralluogo è stata quella di eseguire una meticolosa “bonifica ambientale” che potesse escludere (tenendo comunque conto della grande dimensione occupata dal Castello di Bardi) del manifestarsi di eventuali cause naturali che avrebbero potuto portare durante la vera e propria indagine in notturna alla rilevazione di eventi considerabili invece come “falsi positivi”.
I grandi spazi ed i tanti corridoi che hanno visto avvenimenti storici e di vita quotidiana avvicendarsi nei secoli passati, ci lasciano certamente entusiasti per l’indagine in preparazione e per i possibili risvolti della nostra ricerca.
Durante il nostro sopralluogo diurno, non vengono identificati particolari punti di interesse che potessero causare durante l’indagine in notturna dei falsi positivi strumentali.
CHIUDIAMO I CANCELLI DEL CASTELLO
I responsabili della struttura, una volta verificato che nessun altra persona (vivente) fosse presente nelle tante stanze, provvedono alla chiusura dei cancelli del castello con catena e lucchetto.
Il gruppo Ghost Finder si trova ora solo tra le mura alla ricerca di fenomeni paranormali da registrare prontamente con le tante strumentazioni a propria disposizione, ma anche con uno spirito disposto e pronto ad accettare manifestazioni non registrabili e non scientificamente immediatamente dimostrabili.
L’INDAGINE E LE ANOMALIE
L’intero gruppo di ricercatori sul paranormale, dopo un’ importante briefing pre-indagine, inizia la ricerca stanza per stanza di fenomeni considerabili come di interesse, sempre con l’intento principale di verificarne fin da subito con attenzione l’eventuale provenienza naturale.
Fin da subito la Fortezza di Bardi conferma la propria fama e permette di vivere quasi nell’immediato fatti difficilmente spiegabili da cause semplicemente naturali.
L’indagine durante la nottata si svolge senza particolari problemi, destando di tanto in tanto attenzione con avvenimenti rilevanti a volte registrati dalle attrezzature in uso ed altre volte semplicemente tramite un contatto etereo di uno o più membri del team con rumori e sensazioni di varia natura. Purtroppo nonostante l’utilizzo attento di termocamere non è stato possibile rilevare la presenza del famoso cavaliere Moroello.
Tra le anomalie che durante la notte e la mattina a seguire abbiamo avuto la fortuna di poter raccogliere e vivere personalmente possiamo certamente elencare i seguenti casi:
· Un portone di legno decisamente pesante adiacente alla stanza dedicata a campo base che presentava evidenti problemi di apertura dovuti sia al peso, sia probabilmente all’alterazione dovuta dalle intemperie e dal tempo, sbatte violentemente più volte in entrambi i sensi (sia verso l’interno che verso l’esterno) facendo contemporaneamente scattare anche i limitrofi sensori di movimento collocati ad inizio serata; il fatto avviene mentre l’intero gruppo risulta essere localizzato in un’altra stanza del castello. È stato tentato fin da subito di replicare la modalità dell’anomalia in modo volontario, senza ottenere però risultati considerabili come certamente spiegabili sull’accaduto.
· Durante una sessione EVP all’interno di una grande sala, a seguito di una serie di domande poste da Manuel (la persona maggiormente sensibile del gruppo), è stato possibile percepire in modo estremamente vivido ed intenso un odore associabile a quello dell’urina (n.d.r. Siamo venuti a conoscenza in seguito che altre indagini paranormali e altri avvenimenti riportabili al mondo dell’ignoto hanno visto il manifestarsi di questi intensi odori nel medesimo castello). L’odore rimane persistente ed intenso per alcune ore, svanendo poi gradualmente solo ad inizio mattina e restando sempre localizzato esclusivamente nella sala in cui era avvenuta la sessione EVP di cui accennato. Nel breve periodo vengono verificate tutte le stanze adiacenti alla ricerca di lavandini, scarichi, tubature, tombini, finestre aperte, ma anche fiori e altri elementi naturali e non presenti nella sala che avessero potuto scatenare profumi vagamente similari in determinate situazioni ambientali, senza però riuscire a spiegare l’anomalia riscontrata ed a trovare elementi che potessero identificare l’oggetto scatenante l’acre odore.
· Un’altro punto di certo interesse viene rilevato quando il gruppo durante un nuovo tentativo di contatto con eventuali energie senzienti presenti nel circondario, ha visto l’accensione repentina e immotivata di uno strumento scientifico utilizzato in questa indagine chiamato geofono; nel momento stesso di questo accadimento io stesso percepivo distintamente nell’ala opposta della fortezza (dove mi trovavo in quel momento), l’apertura manuale del pesante chiavistello di un portone. Dopo vari tentativi e paragonando i vari tipi di rumori tra loro, siamo riusciti ad identificare esattamente la porta ed il relativo ingombrante chiavistello mosso in modo violento ed immotivato. Il rumore metallico è stato udito in contemporanea all’accensione dal lato opposto della fortezza del geofono (a seguito di test specifico è stato ritenuto come impossibile, tenuto conto della molta distanza, poter associare l’accensione del geofono con l’apertura del chiavistello).
· Durante un’ulteriore sessione EVP nella quale vengono formulate specifiche domande alle presunte entità senzienti presenti nella stanza, è stato possibile registrare direttamente in digitale una risposta certamente rilevante da parte di una sottile voce femminile. Ricordiamo come nel castello non ci fossero altre persone se non quelle strettamente appartenenti al team Ghost Finder e che la struttura risulta sufficientemente lontana dal paese limitrofo, fatto che esclude a prescindere la possibilità di una possibile contaminazione proveniente da persone all’esterno della Fortezza. Riportiamo questa anomalia a seguito identificata dal codice A1.
· Riscontrate più volte accensioni di rilevatori di variazioni di campo magnetico, che risultano spesso interagire in modo senziente alle domande poste dall’interlocutore del momento. Sono state eseguite domande di varia natura utili e come sempre sono state postulate anche domande definite come di “conferma” utili per comprendere una reale volontarietà logica da parte della presunta energia senziente. L’interazione avveniva anche in questo caso attraverso l’utilizzo di strumento di rilevazione elettromagnetica.
· Direttamente durante la mattinata seguente nella zona definita “la ghiacciaia” è stato possibile registrare in una sessione EVP decisamente intensa, un’altra voce femminile che riportiamo in allegato con il codice A2, non udita in tempo reale durante la presenza nel luogo.
· Sempre nella stessa mattinata quasi a chiusura dell’indagine al Castello Bardi, mentre ci trovavamo in una nuova ala del castello, abbiamo potuto sentire distintamente ad orecchio nudo, una serie di passi verosimilmente molto simili a passi umani, sia per tono che cadenza provenienti sia dal piano superiore a quello in cui ci trovavamo sia dal cortile esterno. Come già accennato in precedenza non vi erano altre persone nel castello a parte i presenti e questo rende certamente interessante queste anomalie purtroppo non registrate dagli strumenti.
Altre informazioni rilevanti a riferimenti storici che potrebbero riscrivere parzialmente la storia del castello vengono raccolti durante l’indagine, ma questo materiale riguarderà un’eventuale prossima indagine di approfondimento presso la storica Fortezza di Bardi, che abbandoniamo certi di un nostro futuro ritorno, pieni dell’interessante esperienza vissuta tra queste mura.
Note di approfondimento:
EVP:
Rilevatore di campi elettromagnetici:
Geofono: