Uno dei parametri ambientali talvolta misurati durante le indagini di Ghost Hunting è il valore di umidità circostante. Questo viene misurato con un igrometro. L’ umidità è data dalla quantità di vapore acqueo nell’aria.
Sebbene l’acqua bolle a 100C, sue molecole si trovano continuamente in aria anche a temperature molto inferiori. Alcune di queste infatti, abbandonano continuamente le superfici dei corpi contenenti acqua (dando luogo al il fenomeno dell’ evaporazione’).
Altre molecole tornano invece allo stato liquido (‘provocando invece il fenomeno della condensazione’). Quando la velocità di evaporazione è uguale al tasso di condensazione, si raggiunge uno stato di equilibrio. Questo nuovo stato viene definito come ‘saturazione’.
L’ umidità relativa, espressa in percentuale, si riferisce a quanto il grado di umidità si trovi prossimo a quello di ‘saturazione’.
E’ importante ricordare che l’umidità relativa non è una misura assoluta della quantità di vapore acqueo nell’aria; infatti varia con la temperatura e la presenza di superfici “umide” (e se sono in forma piana o goccioline!).
Quindi non è possibile utilizzare l’umidità relativa per confrontare umidità assoluta di luogo in luogo e di volta in volta.
Per fortuna, ci sono gli strumenti disponibili in grado di misurare l’umidità specifica. Così, quando si acquista un igrometro, controllare che misuri l’umidità assoluta e specifica e quindi non acquistare il prodotto se misura solo l’umidità relativa.
Un possibile effetto dell’umidità nel Ghost Hunting, potrebbe essere quello di sentire freddo in condizioni di aria calda con una bassa umidità relativa.
In questa situazione l’umidità evapora dalla pelle e farà percepire una condizione di freddo e brividi.